FISE Assoambiente è l’Associazione che rappresenta, a livello nazionale ed europeo, le imprese italiane che operano nel settore dei servizi di igiene ambientale e della gestione dei rifiuti e bonifiche. Per il settore dei servizi di igiene ambientale, svolti dalle imprese private, l’Associazione stipula il CCNL e ricopre anche un ruolo attivo nella gestione del Fondo Pensione Integrativo Previambiente del Fondo Sanitario Integrativo del SSN FASDA e Fondo di Solidarietà per il sostegno al reddito presso INPS.
In considerazione del complesso quadro normativo e del recente rafforzamento della tutela penale dell’ambiente, ai fini di definire un modello per le imprese del settore funzionale all’adozione di un adeguato sistema di prevenzione e controllo dei reati, l’Associazione, nel febbraio 2016, ha presentato le Linee Guida “Modelli Organizzativi e sistemi di gestione ambientale”, in collaborazione con Certiquality, per l’adozione e l’efficace attuazione dei Modelli organizzativi atti a prevenire i reati ambientali che rientrano nel campo di applicazione del D.lgs. n. 231/2001.
Il documento, quale codice di comportamento, è stato sottoposto alla procedura di verifica e controllo da parte del Ministero della Giustizia e giudicato dallo stesso adeguato e idoneo al raggiungimento dello scopo fissato dall’art. 6 comma 3 del D.lgs. 231/2001.In qualità di Associazione rappresentativa dello specifico settore di riferimento, FISE Assoambiente, a distanza di quattro anni, ha valutato opportuno procedere ad un aggiornamento e ad un’integrazione del documento, attraverso una disamina dei presupposti generali della responsabilità degli Enti e provvedendo ad una sua revisione, alla luce delle più recenti normative nonché della evoluzione giurisprudenziale.
Ciò, al fine di rendere sempre più fruibile il Codice di comportamento e agevolare l’adozione e l’aggiornamento da parte degli enti di MOG effettivamente idonei a prevenire reati. Le Linee Guida di Assoambiente, benché complete nei riferimenti normativi e giurisprudenziali si concentrano – come ovvio – sulle peculiari attività poste in essere dagli associati, connesse allo specifico settore.
Nel primo capitolo, vengono richiamati il contesto normativo che ha introdotto tale nuova forma di responsabilità, le più recenti novità legislative nonché le peculiarità che contraddistinguono e identificano la disciplina 231 rispetto all’attività delle imprese che svolgono attività di gestione dei rifiuti.
Il secondo capitolo introduce, con numerosi esempi applicativi, l’analisi dei processi sensibili e l’identificazione dei rischi, passando poi a trattare la definizione del piano dei controlli. Le relazioni che intercorrono tra i Sistemi di Gestione Ambientale (ISO 14001:2015 ed EMAS) ed i Modelli organizzativi per la prevenzione dei reati ambientali introdotti nel campo di applicazione del D.lgs. n. 231/2001 sono l’oggetto del terzo capitolo. Si conferma, infatti, come gli standard ISO 14001:2015 ed EMAS possano contribuire a tenere sotto controllo i rischi ambientali.Dopo le conclusioni del quinto capitolo, in appendice sono riportate:
Come previsto dal D.lgs. n. 231/2001 (art. 6, comma 3), il presente documento è stato sottoposto al vaglio del Ministero della Giustizia che lo ha approvato il 20 luglio 2020. Il provvedimento di approvazione del Direttore generale della Giustizia penale determina l’efficacia del codice di comportamento, ed è condizione perché possa essere divulgato alle società/enti aderenti all’Associazione per il successivo ed eventuale utilizzo nella redazione del modello di organizzazione e gestione.